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Leonida Bombace
tra i fondatori Associazione NoCap
1969-2021

CRISTO SI È FERMATO A MATERA. PER DARE DIGNITÀ AI BRACCIANTI

Mar 31, 2021 | Blog NoCap

“Il nuovo Vangelo” di Milo Rau, girato nella città capitale della cultura 2019 come le opere di Pasolini e Gibson, mescola realtà e fiction immaginando un Gesù (il sindacalista africano Yvan Sagnet) che guida i migranti sfruttati a lottare per la loro dignità. Con un lieto fine… Il docufilm è visibile dall’1 al 4 aprile on line

Cristo si è fermato a Matera. Nel senso che, se Cristo oggi tornasse sulla terra, sceglierebbe Matera come uno dei tanti luoghi della terra dove il suo messaggio di amore e di giustizia ha bisogno di essere annunciato. Più precisamente, non si fermerebbe (come stava a indicare il titolo del celebre romanzo di Carlo Levi) davanti ai ghetti in cui sono condannati a vivere i braccianti – veri schiavi dei nostri tempi – ma entrerebbe in quella case diroccate e fatiscenti, per incontrare le persone che vi abitano e portare la speranza di una vita degna.

Racconta il regista svizzero Milo Rau che Matera, capitale della cultura 2019, gli aveva commissionato un progetto. Lasciando la città dopo un incontro, si era imbattuto in questi ghetti, abitati da migranti approdati in Italia dopo aver attraversato il deserto, aver rischiato la vita su un gommone, aver perso – spesso – qualche familiare o amico nella traversata, essere infine approdato sulle coste italiane dove, al posto della Terra promessa, aveva trovato nuova miseria e un lavoro da schiavi: 30 euro al giorno per stare 7 ore sotto il sole cocente a raccogliere quei pomodori che poi arrivano sulle nostre tavole (sarebbero 35 euro, ma 5 vanno ai caporali per il trasporto ai campi). «Ho capito che il mio progetto non poteva ignorare questa realtà», ha spiegato il regista, autore di opere segnate da un profondo impegno civile, con una particolare sensibilità per i migranti.

Nasce così Il nuovo Vangelo, finalmente visibile, anche se solo per 4 giorni, dall’1 al 4 aprile, sulla piattaforma www.ntgent.be (con sottotitoli in italiano nelle parti in cui la recitazione è in inglese o francese).

La vicenda di questo gruppo di braccianti e dello sgombero di quell’area inutilizzata in cui si sono accampati, come in un vero campo profughi, fornisce la trama di fondo del film, il sostrato di cronaca e di realtà da cui prende avvio. Su di essa, Milo Rau innesta la vicenda di Gesù, del suo messaggio di salvezza e della Passione. Per il ruolo di Cristo ha scelto Yvan Sagnet, lui stesso bracciante per la raccolta dei pomodori, poi attivista che nel 2011 ha organizzato il primo sciopero della categoria, e ora primo Gesù nero della storia.

L’aspetto straordinario di questo docufilm è che recitazione e azione reale, fiction e realtà si mescolano continuamente in un gioco affascinante e fecondo di rimandi. Sagnet si è recato davvero nel ghetto fuori Matera dei braccianti per annunciare la “rivolta della dignità”, come attivista-sindacalista-difensore dei diritti degli indifesi e nel ruolo di nuovo Gesù Cristo Cristo. Mentre si giravano le scene del film, cominciava anche una storia, anzi si scriveva una storia nuova. In questa dialettica continua fra vero e film, Sagnet-Gesù chiama a sé gli apostoli, annuncia la lotta per i diritti e la giustizia di ogni uomo, trova l’opposizione dei potenti, fino alla condanna a morte e la crocifissione…

A rendere ancora più ricco questo gioco di rimandi è la scelta di coinvolgere nel cast da una parte diversi cittadini di Matera, di cui si vedono anche i provini, e dall’altra una serie di attori professionisti: Marcello Fonte (miglior attore al 71° Festival di Cannes), che darà il volto a Pilato, Enrique Irazoqui (Gesù in Il Vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini, scomparso nel settembre 2020) e Maia Morgenstern (già Maria in La Passione di Cristo di Mel Gibson).

Così Il nuovo Vangelo di Milo Rau cita e continua il racconto della vita di Gesù iniziato da Pasolini e continuato da Gibson, con Matera come affascinante e sconvolgente set. Vinicio Capossela è voce narrante e autore di alcuni brani della colonna sonora centrati sul diritto universale alla terra.

Il nuovo Vangelo si pone come un’originale riflessione sull’attualità del Vangelo di Gesù Cristo, che non smette di interpellarci sui drammi umani e sociali che si consumano sotto i nostri occhi. Un cinema-teatro che si fa esso stesso motore di trasformazione del mondo. Dall’azione reale di Sagnet e dei suoi discepoli – che è al tempo stesso azione drammaturgica – scaturisce davvero un cambiamento. Cacciati dalla baracca in cui erano accampati, i migranti hanno trovato un luogo più dignitoso dove vivere, reso disponibile dalla Chiesa locale, rappresentata nel docufilm dalla presenza di monsignor Giancarlo Maria Bregantini.