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Leonida Bombace
tra i fondatori Associazione NoCap
1969-2021

Dal caporalato all’autonomia

Gen 2, 2024 | Blog NoCap

L’attività di NO CAP continua a portare risultati concreti sul territorio per contrastare il caporalato,  innescare una cultura etica del lavoro in agricoltura e offrire ai braccianti – per la maggior parte immigrati – possibilità di riscatto e di integrazione sociale. Grazie al contributo della Chiesa Valdese e con la collaborazione dell’Associazione Chico Mendes è stato possibile realizzare il progetto “Dal caporalato all’autonomia” che ha permesso a 36 immigrati provenienti da diversi  paesi dell’Africa subsahariana di essere impiegati con regolare contratto di lavoro per la stagione agricola  2023 in diverse aziende agricole calabresi, pugliesi e della Basilicata della rete etica di NO CAP. Seppure con  difficoltà il progetto è riuscito ad immetterli in un circuito di lavoro legale e trovare loro degli alloggi dignitosi in cui poter vivere sottraendoli cosi dal ghetto di Borgo Mezzanone (Puglia) e dalla tendopoli di San Ferdinando in Calabria. Fondamentale è stata la rete di solidarietà che si è creata ma soprattutto la  collaborazione con l’associazione Emmaus e con Casa Betania che hanno messo a disposizione le loro strutture per accogliere in luoghi sicuri i destinatari del progetto che si concluderà a febbraio del 2024.
Il fenomeno del caporalato in Italia è una realtà radicata nel territorio ma cresce l’attenzione delle imprese e  anche del consumatore per una produzione ed un consumo di prodotti agricoli attenti al rispetto del diritto della persona. Ridare valore al lavoro è un obbligo morale, una missione che NO CAP porta avanti da anni e che ha trovato attenzione nella Chiesa Valdese che ha creduto nel progetto e nelle sue finalità. Il nostro obiettivo come associazione è continuare a percorrere la strada della legalità ma soprattutto del rispetto dei diritti delle persone.

Progetto sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese